Studio Ecosistema Urbano 2016 di Legambiente: Savona al 10° posto in Italia

Presentati i risultati dello studio a Bari: tra le prime dieci troviamo capoluoghi al di sotto degli 80mila abitanti

E’ stato pubblicato a metà novembre “Ecosistema Urbano 2016“, studio che fotografa lo stato dei capoluoghi italiani (suddivisi in piccoli, medi e grandi) utilizzando indicatori quali, ad esempio:

  • biossido di azoto (NO2)
  • polveri sottili (PM10)
  • consumi idrici
  • perdite nella rete idrica
  • raccolta differenziata
  • energie rinnovabili

Non solo indicatori sulla qualità dell’aria, quindi, ma anche parametri che “misurano” l’efficienza (idrica, elettrica, etc).

Una diffusa staticità. È questa la diagnosi dello stato di salute delle città italiane fotografate da Ecosistema Urbano 2016, il rapporto realizzato da Legambiente in collaborazione con l’istituto di ricerca Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 ore, giunto alla sua XXIII edizione. Un sostanziale immobilismo che non si registra solo considerando i dati attuali con quelli dell’anno precedente, ma che si conferma anche valutando un periodo più lungo, i cinque anni della durata del mandato di un sindaco.

Nonostante la conclusione che denuncia scarsissimo dinamismo su scala nazionale, Savona si posiziona al decimo posto nella classifica generale, balzando in avanti rispetto al 31° posto della graduatoria 2015.

Lo studio è consultabile per intero qui.

Il risultato di Savona vede miglioramenti nella gestione dei rifiuti e nei consumi elettrici e idrici.
Tuttavia l’aspetto che stride è in relazione alla qualità dell’aria, con le polveri sottili (PM10) che salgono rispetto agli anni precedenti (17,50 microgrammi/m3 nel 2013, 17,05 nel 2014 e 20,75 nel 2015).
Gli ossidi di azoto (NO2) invece scendono: 34,0 nel 2013, 27,0 nel 2014 e 24,5 nel 2015.

Due indicatori di qualità dell’aria in controtendenza l’uno con l’altro: quello che respiriamo è davvero (e solo) influenzato dalla centrale di Vado?

I grafici sotto confrontano gli andamenti dei due inquinanti negli anni 2013 e 2015 monitorati dalla stazione Varaldo (Savona). I valori sono presi dal sito Arpal, come abbiamo già raccontato qui.

Polveri sottili (PM10)
2013 2015

PM10 – Media giornaliera

PM10 – Media giornaliera

 

Ossidi di azoto (NO2)
2013 2015

NO2 – Massima media oraria

NO2 – Massima media oraria

Olanda, auto elettriche e carbone

Nel paese dei mulini a vento le auto elettriche vanno a carbone

L’Olanda è un paese del Nord Europa, di dimensioni relativamente limitate (superficie di circa 7.500 km2) ma con una caratteristica particolare: il vento.

Nei secoli scorsi il vento muoveva i mulini che pompavano l’acqua dalle terre poste sotto il livello del mare.

Ai giorni nostri il vento viene utilizzato dagli aerogeneratori che, a fine 2015, forniscono circa 3.400MW di potenza elettrica (fonte: The Wind Power):

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Combinando il fattore vento con le “ristrette” dimensioni del paese, si puo’ facilmente intuire come il contesto si presti bene per l’uso di auto elettriche.

Se poi aggiungiamo anche incentivi per l’acquisto, aumento della benzina e divieto di circolazione delle auto diesel immatricolate prima del 1992, otteniamo con pochi sforzi un aumento delle vendite di auto elettriche. E, a dimostrazione di questo nuovo paradigma di mobilità, Tesla inaugura un nuovo stabilimento proprio in Olanda (vedere qui).

Ma… C’è un ma: come far fronte alla necessità di energia per ricaricare le batterie della auto?

Le pale eoliche non sono sufficienti, anche in virtù di una domanda di energia che si prevede cresca fino al 50% entro il 2030.

Sono quindi state costruite 3 nuove centrali a carbone, due delle quali a Rotterdam.

Maggiori informazioni qui, qui e qui.

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Scie chimiche

Effettivamente tutto è chimico e le scie di condensa si devono comunque ad una azione antropica, visto che gli aerei non si riproducono in Natura.
Chiacchiere da bar.
La nuova Caporetto della cultura scientifica Italiana.

Pubblichiamo in questa pagina link a contributi “scientifici” sul tema delle scie chimiche. Buona Lettura!

http://scienze.fanpage.it/ecco-perche-quella-delle-scie-chimiche-e-una-bufala/

 

http://scienze.fanpage.it/quella-delle-scie-chimiche-e-solo-una-bufala-parola-di-scienziati/

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/16/scie-chimiche-gli-scienziati-delluniversita-della-california-una-bufala/2977776/

 

 http://www.lidimatematici.it/blog/2016/09/07/scie-chimiche-la-nuova-caporetto-della-cultura-scientifica-italiana/

L’infamia non ha limiti!

Il web è un tripudio di informazioni, purtroppo c’è chi lucra sulla disgrazie e sulle fandonie
dobbiamo insegnare ai nostri figli che non tutto quello che leggono sul web è verità, dobbiamo insegnare a filtrare le ricerche e a essere molto critici sulle risposte che il web ci propina.

Terremoto: quando la bufala diventa sciacallaggio

Viva i vaccini

“L’ignoranza è forse l’unica malattia che non riusciremo a eradicare nonostante i vaccini”
ecco come uno studio “farlocco” può mettere in pericolo intere popolazioni e i “webeti” abboccano.

Pubblichiamo in questa pagina alcuni articoli sul tema dei vaccini.

Lo stampo è quello “anti complottista”. Buona lettura!

https://portale.fnomceo.it/fnomceo/showItem.2puntOT?id=151115

 

http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/sentenze/2016-06-16/vaccini-cassazione-boccia-risarcimento-la-scienza-esclude-nesso-causale-l-autismo–190626.php?uuid=ADbG0Qd

 

Autismo e vaccini: storia di una bufala

 

Vaccini: sanzioni e radiazione ai medici che li sconsigliano

 

Quali sono i paesi più salutari al mondo?

Secondo Bloomberg, Italia al secondo posto tra i paesi nel mondo più salutari. La classifica tiene conto di diversi fattori tra cui anche l’inquinamento dell’aria

E’ di qualche mese fa la classifica aggiornata di Bloomberg che dà i voti ai paesi più “salutari”.

Tiene conto dei paesi con popolazione di almeno un milione di individui, ed assegna a ciascun paese un valore finale che aggrega un punteggio per la salute ed uno per il rischio-salute.
Il valore finale è calcolato sottraendo il rischio-salute dal punteggio per la salute. Tutti i dati utilizzati per stilare la classifica provengono dalle Nazioni Unite, dalla Banca Mondiale e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

A concorrere a formare il punteggio per la salute sono, ad esempio, l’aspettativa di vita (al momento della nascita e a 65 anni) o la mortalità in base a diverse fasce di età.

Il rischio-salute tiene conto invece della percentuale di fumatori, dell’incidenza di soggetti obesi o sovrappeso, delle quantità di soggetti con fattori di rischio cardiovascolari. Ma non solo. L’elemento interessante è che considera anche l’inquinamento dell’aria.

Maggiori dettagli possono essere trovati qui.

E l’Italia? Come si posiziona nella classifica generale? La sorpresa e’ davvero positiva, perche’ la vede al secondo posto.

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Balene vs Capodogli

L’analisi degli avvistamenti nel santuario “Pelagos” mostra come nel corso degli ultimi anni le balene vadano via, mentre arrivano capodogli, tartarughe e stenelle

Pubblichiamo a puro scopo informativo un piccolo grafico sugli avvistamenti dei cetacei (per i licheni ci stiamo organizzando) nel Santuario Internazionale “Pelagos”.

Il Santuario “Pelagos”  è stato ufficialmente istituito con la Legge n. 391 dell’11 Ottobre 2001 con scopo di

prendere…le misure appropriate…per garantire uno stato di conservazione favorevole dei mammiferi marini, proteggendoli, insieme al loro habitat, dagli impatti negativi diretti o indiretti delle attività umane

Il grafico è stato creato partendo dai dati pubblicamente disponibili all’indirizzo http://www.whalewatchliguria.it/turismo/

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Si può facilmente notare come nel corso degli ultimi anni le balene e le tartarughe vadano via, mentre arrivano capodogli,  e stenelle.

SO2 questa sconosciuta

Uno studio del 2006 dell’Institut für Energiewirtschaft und Rationelle Energieanwendung (IER) di Stoccarda attribuisce ai vulcani il 73% delle emissioni in atmosfera di SO2 sul territorio italiano

SO2 è la formula chimica dell’anidride solforosa, anche detta biossido di zolfo. E’ un gas incolore dal tipico odore empireumatico, molto solubile in acqua.

Secondo Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Anidride_solforosa):

Le anidridi solforosa e solforica (SO2 ed SO3, indicate con il termine generale SOx), sono i principali inquinanti atmosferici a base di zolfo. La principale fonte di inquinamento è costituita dalla combustione di combustibili fossili (carbone e derivati del petrolio) in cui lo zolfo è presente come impurezza. Vengono pure emesse nell’atmosfera durante le eruzioni vulcaniche: quando raggiungono la stratosfera si trasformano in particelle di acido solforico che riflettono i raggi solari, in parte riducendo le radiazioni che raggiungono il suolo terrestre.

L’anidride solforosa è un forte irritante delle vie respiratorie; un’esposizione prolungata a concentrazioni anche minime (alcune parti per miliardo, ppb) può comportare faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell’apparato sensoriale (occhi, naso, etc.).

A partire dal 1980 le emissioni provocate direttamente dall’uomo (a causa di riscaldamento e traffico) sono notevolmente diminuite grazie all’utilizzo sempre crescente del metano e alla diminuzione della quantità di zolfo contenuta nel gasolio e in altri combustibili liquidi e solidi. Rimangono più preoccupanti le emissioni dovute alla presenza di centrali termoelettriche, la cui entità, tuttavia, è da anni sotto controllo, grazie al processo di desolforazione, che realizza l’assorbimento degli SOx, fino ad ottenere pochi ppm. Il processo di desolforazione è oramai presente e funzionante su tutti gli impianti termoelettrici alimentati a olio combustibile e carbone.

Pubblichiamo qui il risultato del progetto NatAir dell’Institut für Energiewirtschaft und Rationelle Energieanwendung (IER) di Stoccarda:

IER_NatAir_2006

Come si evince, in Italia nel 2006 il 73% della SO2 emessa in atmosfera è di natura vulcanica (solo il 27% è di natura antropica).

La presentazione dello studio si può scaricare qui.

Smascherare le bufale

Semplici accorgimenti per identificare bufale nella vita quotidiana

Come smascherare le bufale?

Si può provare con queste azioni:

  • Controllate se viene citata la fonte, possibilmente una testata giornalistica registrata (anche se non sono infallibili o sempre imparziali…) o una fonte notoriamente attendibile
  • Controllate se il testo è stato preso da una fonte attendibile: selezionate una parte del testo e inseritela (copia/incolla) in Google, Bing o altri motori di ricerca, meglio se contenuta tra doppi apici “” per far sì che il motore cerchi esattamente quella parte di testo
  • Controllate se l’immagine appartiene a un’altra notizia: salvate l’immagine con il tasto destro del mouse e caricatela all’interno di Google Immagini (cliccate sul simbolo della macchina fotografica), TinEye o servizi simili, per scoprire se è stata usata in altri siti Web