E’ di qualche mese fa la classifica aggiornata di Bloomberg che dà i voti ai paesi più “salutari”.
Tiene conto dei paesi con popolazione di almeno un milione di individui, ed assegna a ciascun paese un valore finale che aggrega un punteggio per la salute ed uno per il rischio-salute.
Il valore finale è calcolato sottraendo il rischio-salute dal punteggio per la salute. Tutti i dati utilizzati per stilare la classifica provengono dalle Nazioni Unite, dalla Banca Mondiale e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
A concorrere a formare il punteggio per la salute sono, ad esempio, l’aspettativa di vita (al momento della nascita e a 65 anni) o la mortalità in base a diverse fasce di età.
Il rischio-salute tiene conto invece della percentuale di fumatori, dell’incidenza di soggetti obesi o sovrappeso, delle quantità di soggetti con fattori di rischio cardiovascolari. Ma non solo. L’elemento interessante è che considera anche l’inquinamento dell’aria.
Maggiori dettagli possono essere trovati qui.
E l’Italia? Come si posiziona nella classifica generale? La sorpresa e’ davvero positiva, perche’ la vede al secondo posto.